Impennaggio elicoidale o dritto? Difficile dire quale sia meglio, dipende dalle condizioni.
Facile comprendere come un impennaggio elicoidale aiuti a stabilizzare prima e meglio il volo della freccia sul suo asse ma che ci costi un po’ di velocità a causa del maggiore attrito con l’aria producendo una traiettoria meno tesa come scotto da pagare.
Se lo spine della freccia è stato selezionato accuratamente e combinato al meglio con il peso della punta e il proprio arco, la freccia dovrebbe stabilizzarsi bene già da sola. In questo caso non è necessario un grande lavoro delle penne che possono essere diritte e più piccole lasciando volare la freccia più veloce e diritta.
Fortunatamente l’effetto negativo, sulla parabola, di una penna leggermente più grossa e/o elicoidale non è molto pesante e l’aiuto che può dare, sopratutto in tiri entro i 30m. è utile. La decisione è, quindi, un fatto personale e dove stia il giusto mezzo, sta ad ognuno scovarlo.
Di certo sulle frecce da usare con le lame da caccia, le penne abbondanti ed elicoidali sono un obbligo, quindi può capitare ad ognuno di avere la necessità di impennare alcune frecce in questo modo. Se non volete affrontare la spesa di un impennatore apposito potreste fare come ho fatto io:
Prendiamo uno degli impennatori economici a pinza dritta che si trovano dappertutto e procediamo come segue.
Bloccando la pinza in una morsa da un lato, torciamola dal lato opposto con una pinza come in figura.
Ottenuta una torsione soddisfacente (tipo quella in figura) controlliamo che il lato che sta a contatto con l’asta sia rimasto rettilineo. Se non lo è, aggiustiamolo con le mani nude. Il metallo è abbastanza tenero da riuscirci.
Non preoccupiamoci troppo che il risultato sia assolutamente perfetto perché questo tipo di imperatore ha un enorme vantaggio nel fatto che, qualsiasi errore di allineamento di una penna si ripete esattamente identico in tutte le penne e quindi garantisce una simmetria radiale perfetta (e di conseguenza l’effetto aerodinamico è assolutamente neutro sul volo della freccia).
A questo punto l’unico problema è che la calamita di posizionamento non ha più un piano dritto su cui appoggiarsi per tenere la pinza a suo posto durante l’incollaggio. Il problema si risolve incollando una piastrina di ferro diritto con della colla a caldo (quella delle punte) nella posizione giusta.
Per trovare la corretta posizione basta mettere la piastrina sulla calamita e appoggiare la pinza torta su un’asta nell’impennatore. Tenendo tutto al proprio posto con le mani si deve tracciare il contorno della piastrina sulla pinza (ne basta la metà per trovare la posizione corretta).
Scaldando moderatamente sia la pinza che la piastrina avremo il tempo di aggiustarne la posizione con la colla a caldo prima che si indurisca. Se qualcosa risultasse imperfetto alla prima prova basta riscaldare il tutto fino a che la piastrina si muova per riposizionarla.
La calamita sull’imperatore ha delle asole dove passano le viti di fissaggio che garantiscono un certo agio di regolazione. Se queste fessure non dovessero bastare per posizionare correttamente la pinza modificata, possiamo allungarle con una lima tonda o una fresata se possediamo un Dremel.
Se volete “quantizzare” la perdita in parabola, ad una determinata distanza, delle penne elicoidali rispetto a quelle diritte potete eseguire questo test: Alla distanza che volete testare, posizionate un “mirino” costituito da uno stuzzicadenti o simile incollato con dello scotch sulla finestra dell’arco. Aggiustatelo fino a che, traguardandolo nel centro, la freccia tirata arrivi “circa” nel centro. A questo punto tirate una serie di frecce con un tipo di penna e una con l’altro tipo, mirando sempre con lo stesso mirino. Facendo una media sulle altezze di impatto sul bersaglio dei due gruppi di frecce potrete quantizzare esattamente di quanto le frecce con penne più frenanti perdono in parabola e tirare le vostre conclusioni.
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