Ai miei tempi veniva insegnato di incordare l’arco usando semplicemente le mani e i piedi e, dopo lungo allenamento e qualche danno al primo arco, si raggiungeva la posizione corretta. Particolarmente importante e difficile è il posizionamento del piede su cui appoggia il flettente inferiore. Ma era la preistoria… Oggi devo riconoscere che questa tecnica risulta difficile da apprendere correttamente e ho visto troppi arcieri praticarla male rovinando archi per consigliarla ancora. La stragrande maggioranza di chi usa caricare l’arco senza l’uso del carichino, torce il flettente inferiore talmente che, a lungo andare, anche l’arco più resistente mantiene la torsione stortandosi.
Per questo motivo viene sempre consigliato l’uso del carichino e, in caso contrario, persino la garanzia dell’arco viene invalidata.
Ora, dato che ho visto arcieri stortare l’arco anche usando un carichino, vorrei fare un po di luce sulla questione e sopratutto insegnarvi un trucco per poter caricare l’arco in tutta sicurezza anche se non avete il carichino a disposizione.
Innanzitutto comincio col dire che il problema riguarda esclusivamente gli archi ricurvi. I longbow non si possono stortare nemmeno volendo e quindi si possono caricare in qualsiasi modo.
Poi dirò che un arco ricurvo può essere stortato non solo caricandolo ma anche tirandoci se la mano non viene posizionata correttamente con il polso diritto e allineato. Fortunatamente un arco stortato non è la grande disgrazia che tutti temono; può essere riportato al corretto allineamento nella maggioranza dei casi. Meglio agire in tempi brevi e farlo fare a persone esperte ma il raddrizzamento di un arco torto non è una operazione molto difficile.
Vediamo meglio il carichino classico e come usarlo:
Il carichino è uno strumento estremamente semplice ed economico. Non è difficile realizzarlo da soli se amate il fai da te. Si tratta semplicemente di un cordino da pestare sotto i piedi con due staffe alle estremità per trattenere il flettente.
Dicevo che ho visto qualcuno stortare l’arco usando un carichino, ebbene sembrava impossibile anche a me ma attenzione! Se la corda risulta di lunghezza sbagliata per la vostra statura succede che per flettere l’arco a sufficienza ci si estende troppo o troppo poco e, per sopportare lo sforzo, si appoggiano gamba su un flettente. Se questo succede, i danni all’arco possono essere ancora più gravi che torcendolo con la caviglia! Fate attenzione a regolare la lunghezza del cordino in modo che vi dobbiate piegare per iniziare la trazione e che l’arco risulti sufficientemente piegato quando avete raddrizzato la schiena. Durante tutta la operazione l’arco non va toccato con le gambe!.
Dove tirare abitualmente, che sia il campo di tiro o il vostro cortile, potete realizzare quello che noi chiamiamo il “caricone” per poter incordare archi in maniera veloce e sicura. Si tratta di due barre di ferro piantate in un tronco o in un palo robusto, rivestite di gomma per non rovinare l’arco. Il flettente inferiore si appoggia a quella inferiore e la grip dell’arco a quella superiore per poi tirare a voi il flettente superiore fino ad agganciare la corda.
In qualsiasi modo carichiate l’arco, non dimenticatevi mai di controllare bene se la corda è entrata correttamente nelle due sedi prima di qualsiasi altra azione. Può succedere che sia agganciata solo da una parte dell’asola e si potrebbe sganciare al primo tiro con gravi conseguenze. Se tutto è a posto potete procedere a misurare il brace high (distanza corda grip), se non corretta dovete ripetere tutta l’operazione attorcigliando o disattorcigliando la corda fino a farle raggiungere la corretta lunghezza.
A questo punto si dovrebbe procedere a controllare se l’arco è dritto (vedrete fare un sacco di operazioni diverse per questa verifica e la maggior parte sono assurde). La cosa giusta da fare è di tendere l’arco senza freccia facendo attenzione a non torcerlo con la mano sulla grip ( polso perfettamente allineato e mano spalancata ). Senza stringere l’arco sulla grip riaccompagnate la corda indietro alla sua posizione di partenza. Se la corda è rientrata negli appositi solchi sulla curva del flettente, l’arco è dritto. In caso contrario bisogna raddrizzarlo prima di usarlo.
Ora mettiamo il caso che non abbiate ne un carichino (è sempre facile perderlo), ne un “caricone”, ne un amico bravissimo a caricare l’arco con le gambe. Vi insegno un trucco per poter caricare l’arco senza rischi: Togliete la cintura dai pantaloni (dovete solo fare attenzione che non cadano… No, se usate le bretelle non si può fare… ma potete usare anche la cintura della faretra o qualsiasi cinghia robusta). Posizionate la cintura intorno ad una caviglia (io che sono destro uso la caviglia destra ma fate come vi viene comodo), facendola doppia in modo da ottenere un anello della larghezza appena sufficiente ad infilarlo oltre la scarpa. Potete anche ottenere un anello del genere con una pezzo di cinghia di tapparella o di corda robusta e un bel nodo doppio.
Ora passate l’arco intorno all’atra gamba come in foto ma il flettente inferiore va infilato nella cinghia che avete intorno alla caviglia e non sulla caviglia. In questo modo è impossibile stortare l’arco.
Ricordo un amico che aveva fatto addirittura cucire una cinghia di cuoio su uno degli stivali che usava per tirare in modo da avere sempre a disposizione la cinghia al posto giusto.
In ultimo sappiate che l’arco può anche sopportare qualche giorno carico senza alcuna conseguenza ma se lo lasciate solo per lungo tempo e sopratutto se lo trasportate in auto, consiglio assolutamente di scaricarlo.
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